I
cugini Prospero e Valerio Cascini, nati a Castelsaraceno (PZ) nel 1951 hanno
frequentato la primina e le scuole elementari insieme, poi Valerio si è trasferito con la famiglia a Torino nel
1962, dove vive ancora svolgendo la
professione di Avvocato. Attraverso il dialetto e le poesie si è tenuto in
contatto POETICO con la propria terra.
Prospero
non si è mai spostato dal proprio borgo natio e scrive poesie in lingua. I
legami di sangue sono stati sempre salvaguardati e le vacanze estive le hanno
trascorse insieme a Castelsaraceno. La loro poesia ci aiuta a riconoscere - con
CALVINO - chi e cosa sono l’inferno e chi e cosa non lo sono. Valerio si
definisce compositore breve affetto da “vernicolite acuta”. Ha vinto tanti
premi con la raccolta U pruf ssore e di
recente si è classificato al primo posto alla prima edizione del premio "Pietro
Paolo Montano" di Corleto Perticara. Prospero Cascini (preside e poi dirigente
scolastico) ha pubblicato nel 2018 la
silloge Il girotondo tra primina e buona scuola, Monetti editore. Di recente
ha vinto il premio della critica al concorso internazionale di poesia 2022
Postiglione (SA). Insieme, Prospero in lingua e Valerio in vernacolo, hanno
pubblicato due raccolte edite da Monetti: Lucanità Saracena e la recente L’unicità della Lucania: un approccio fotografico e poetico. In queste opere i poeti evidenziano il loro essere lucani
dentro: hanno vissuto la loro infanzia a diretto contatto con il mondo rurale,
l’area interna della Basilicata, assimilando linguaggio, modo di vivere e
relativi disagi. Attenti osservatori, sempre puntuali nelle analisi, sempre
attratti dal loro paese.
Riconoscere/senza guardare/ il passante dal suo
incedere/riconoscere il neonato/senza averlo mai visto…….vivere la
ruralità/senza alcuna marginalità . Pino loricato di Valerio come sincero
attaccamento…
Coto..ru
lambo/cenner nu mi fazzo/ storto e malorto/ risisto….. a fa cumbagnia a le
frat/.
La Lucanità dei Cascini è lieve, delicata, che si nutre di rimpianti, di
raccoglimento e silenzio partendo dal microcosmo di Castelsaraceno. Uno
schiaffo di Lucanità, rimestata nel profondo, che attinge ai moti dell’anima. Una
lucanità che si trasforma in emozioni forti, che lasciano un retrogusto di malinconia, di
silenzio e di pace. I due poeti, pur nella loro diversità: Prospero, un cultore
della parola per una poesia filosofica, Valerio un cultore dell’immagine e
dell’espressione poetica esprimono
all’unisono la coralità degli anfratti che hanno vissuto con le luci e le
oscurità del loro tempo.
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