mercoledì 21 febbraio 2024

LA POETICA DI PROSPERO E VALERIO CASCINI COLMA DI LUCANITA’, RACCOGLIMENTO E SILENZIO


I cugini Prospero e Valerio Cascini, nati a Castelsaraceno (PZ) nel 1951 hanno frequentato la primina e le scuole elementari insieme, poi Valerio si  è trasferito con la famiglia a Torino nel 1962, dove vive ancora  svolgendo la professione di Avvocato. Attraverso il dialetto e le poesie si è tenuto in contatto POETICO con la propria terra.


Prospero non si è mai spostato dal proprio borgo natio e scrive poesie in lingua. I legami di sangue sono stati sempre salvaguardati e le vacanze estive le hanno trascorse insieme a Castelsaraceno. La loro poesia ci aiuta a riconoscere - con CALVINO - chi e cosa sono l’inferno e chi e cosa non lo sono. Valerio si definisce compositore breve affetto da “vernicolite acuta”. Ha vinto tanti premi con la raccolta U pruf  ssore e di recente si è classificato al primo posto alla prima edizione del premio "Pietro Paolo Montano" di Corleto Perticara. Prospero Cascini (preside e poi dirigente scolastico) ha pubblicato nel 2018  la silloge Il girotondo tra primina e buona scuola, Monetti editore. Di recente ha vinto il premio della critica al concorso internazionale di poesia 2022 Postiglione (SA). Insieme, Prospero in lingua e Valerio in vernacolo, hanno pubblicato due raccolte edite da Monetti: Lucanità Saracena e la recente L’unicità della Lucania: un approccio fotografico e poetico. In queste opere  i poeti evidenziano il loro essere lucani dentro: hanno vissuto la loro infanzia a diretto contatto con il mondo rurale, l’area interna della Basilicata, assimilando linguaggio, modo di vivere e relativi disagi. Attenti osservatori, sempre puntuali nelle analisi, sempre attratti dal loro paese. 

Riconoscere/senza guardare/ il passante dal suo incedere/riconoscere il neonato/senza averlo mai visto…….vivere la ruralità/senza alcuna marginalità . 

Pino loricato di Valerio come sincero attaccamento…

Coto..ru lambo/cenner nu mi fazzo/ storto e malorto/ risisto….. a fa cumbagnia a le frat/.

La Lucanità dei Cascini è lieve, delicata, che si nutre di rimpianti, di raccoglimento e silenzio partendo dal microcosmo di Castelsaraceno. Uno schiaffo di Lucanità, rimestata nel profondo, che attinge ai moti dell’anima. Una lucanità che si trasforma in emozioni forti,  che lasciano un retrogusto di malinconia, di silenzio e di pace. I due poeti, pur nella loro diversità: Prospero, un cultore della parola per una poesia filosofica, Valerio un cultore dell’immagine e dell’espressione poetica  esprimono all’unisono la coralità degli anfratti che hanno vissuto con le luci e le oscurità del loro tempo.



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