giovedì 5 marzo 2020

Enea Biumi, Rosa fresca aulentissima, ed. Genesi, Torino


Trascrivo qui la recensione dell'amica Annitta Di Mineo che coglie i vari aspetti del romanzo, sottolineandone in particolar modo la scrittura e la coralità.
Un giallo alla portata di tutti che ci invita a seguire l’indagine della morte di Terry, la ragazza più bella del paese, che tutti conoscono e nessuno riesce a dare una spiegazione a tale omicidio. Ma la caparbietà del maresciallo Panepinto ci inoltrerà nei meandri di un “ecosistema interno”, troppo spesso ridotto a una gabbia di personaggi illustri o meno di un piccolo paesino della provincia di Varese.
Ogni singolo dettaglio dei protagonisti non viene sottovalutato, anzi diviene strumento utile per schiarire la mente e comporre il puzzle.
Una narrazione di ampio respiro che tocca ogni aspetto della vita della vittima, dei protagonisti, dei compaesani e non solo, delle problematiche sociali e le sue convenzioni, naturalmente con grandi sorprese.
Per una volta non abbiamo una voce recitante, bensì la coralità paesana che impone una riflessione sulle loro azioni; una lenta ma inesorabile trasformazione, il suo progressivo scendere nelle pieghe più profonde e nascoste di una ristretta comunità montana, per seguire l’evoluzione della trama fino a identificare l’uccisore.
L’ intreccio spinge il lettore a voltare pagina velocemente, e al contempo a una meditazione sull’agire dell’uomo. Un delitto inspiegabile, in un vortice di colpi di scena, attraverso cui l’autore scruta l’angolo nero che ciascuno nasconde dentro di sé.
 Che dire? Un bel viaggio nei dintorni della provincia di Varese alla ricerca di un assassino con una guida meravigliosa: la scrittura di Enea Biumi, pregna di ricchezza lessicale e locuzioni dialettali che trasmettono gradevolezza, strappando perfino qualche risata.
Annitta Di Mineo

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