martedì 10 settembre 2024

Anna Maria Scocozza - Floriana Porta, SIAMO FATTE DI CARTA, (Arte, Poesia e rinascita al femminile), Ventura Edizioni

 


Davvero interessante e, oserei dire, originale questa raccolta che accomuna parole a oggetti fatti di carta, dando vita ad una ecfrasi che non ha necessità di ulteriori spiegazioni se non l’accompagnamento dell’occhio e della voce recitante. Spesso parola e figura si intrecciano dialogando spontaneamente e amalgamandosi in modo naturale e semplice. Attenzione: semplice, non semplicistico. Il richiamo iniziale all’arte giapponese del kintsugi suggerisce che le rotture si possono riparare con abilità e intelligenza. Ma dove sono le rotture? Sicuramente nella vita quotidiana fatta di successi e insuccessi, di promesse e delusioni, di sogni e di cocente realtà. Come ben sottolinea Floriana Porta nell’introduzione la sua ispirazione, che segue parallelamente quella iconografica  di Anna Maria Scocozza, è dettata dal “tempo, dalla metamorfosi, dalla forza, dalla debolezza, dal kintsugi, dall’acqua, dalle radici e dalla luce. Se la missione di Anna Maria è dare forma e corpo alla carta, la mia è di darle voce e respiro.” Sotto questo aspetto allora si tratta di allontanare la superficialità delle cose per procedere alla ricerca dell’intensità dei rapporti umani. Il fiume eracliteo che passa e scorre sempre nuovo e fresco non dà tregua, ma se ci si ferma a riflettere riusciamo a scorgere in questo suo incessante andare gli aspetti più interessanti e “nostri”, tali da farcene una ragione consapevole di ciò che la vita comporta.

Cucio e riparo tutti gli echi  / che orbitano dentro me. // Piaghe, ferite, / cicatrici e lacerazioni / nel loro concatenarsi, / si faranno portatrici di luce / nell’orizzonte della poesia.

Come un elemento  apotropaico la poesia diventa di per sé vivificante, rigenerante e tutto  sommato anestetizzante. La metamorfosi è appunto dettata dalla poesia e in essa si fa corpo e anima, ispiratrice di gesta, nemesi del male, palingenesi finale.

Nella sinuosità del verso  / appari tu, donna // come un roseto di gemme / ti frammenti e ti sveli  /ad ogni sua carezza / Infuocata d’amore // ma lui non si fa scrupoli / ti deride, ti schiaffeggia / e poi ti uccide (…)

“Siamo fatte di carta” diventa così un progetto ambizioso di riscatto e di denuncia. Tutto comunque nel nome e per conto della poesia e dell’arte costruita su pezzi di carta che parlano  essi stessi di poesia.

 

Enea Biumi


Danila Di Croce “Dove ancora non siamo nati” (Puntoacapo Editrice, 2024)

Elevazione e, nello stesso tempo, rarefazione. Un divenire che s’infinita... sono parole di Ivan Fedeli, prefatore dell’opera “Dove ancora n...