martedì 19 gennaio 2021

Carlo Marcello Conti “Attraversato da” (Campanotto Editore, 2019)


 

E’ invaso dal bianco che circonda ed esalta i versi, i sintagmi, le singole parole; è un accenno al sentire più puro e immediato dei poeti; è l’evidente emergere delle cose intime e autentiche nella materia dell’anima; tutto questo è “Attraversato da”, esito poetico di Carlo Marcello Conti, autore, artista multimediale, editore. L’intelaiatura dei versi brevi, essenziali, tratteggia i moti impercettibili di una nuvola, di un torrente, di sensazioni che ci attraversano nei modi più diretti o imprevisti. C’è un’attesa subitanea oltre l’esperito che Conti accoglie nella pacata sensibilità ricettiva: “Non lasciarmi/ in una giornata/ con un cielo qualunque”. Si percepisce il senso della perdita, della mancanza; l’esegesi di una condizione esistenziale capace di filtrare le possibili annessioni e le diramate attese quando gli spazi accolgono dalle parole l’invito a farsi dimora, concentrazione di appunti espressivi. Tutto l’evidente assorbire la rifrazione panica che comporta la lettura di moti aurorali, delle naturali emissioni lente e ataviche, testimoni delle solitudini. Quasi un paesaggio innevato dove ritrovare l’angolo caldo di un interno che riabilita la personalità degli enti quotidiani riproposti nelle corporeità delle pagine innestate nella natura delle radici che costituiscono l’essenza di moti e passaggi. “Non aspetterò la notte/ ma un momento che/ aspetta una cosa” scrive Conti, immerso in una iterazione di esperienze che lo attraversano. E il tocco lieve annuncia la tersa accortezza delle vibrazioni, i chiarori setacciati nella conoscenza che trasforma “in/ un sinestetico senso dei sensi”. Le composizioni brevi abitano lo spazio bianco della pagina in una riflessione che emerge dai particolari, dai sentiti episodi delle ambientazioni che affiorano dalla pratica delle coincidenze in viaggio. Il senso del dolore è assorbito dalla cura dei vocaboli ed in particolare della parola poesia che “è rimasta qui/ da tempo/ Tantissimo tempo e/ il poeta la trova/ attraversato da voci/ al di là della poesia”. In questa sua opera Carlo Marcello Conti realizza un risultato letterario di particolare finezza e nitore, dove l’evento si concretizza in parole luminose e ponderate, lungo la capacità di filtrare ciò che accade a partire da quell’inizio “molto presto di mattina”.

 

                                                                                                                                         Andrea Rompianesi


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