"Fratello cattivo" di Sandro Gros-Pietro - Neos Edizioni
Scrittura Nomade - Viaggio polidiomatico di Arte e Cultura - Variazioni sul tema scrittura
martedì 12 marzo 2019
Fip . Parola nel Mondo
fip Parola nel Mondo
festival internazionale di poesia in/per ogni luogo!
XIII edizione - dal 1 al 30 maggio 2019
Vorto en la mondo, Palavra no mundo, Parola nel Mondo, Worte in der Welt,Rimayninchi llapan llaqtapi, Paràula in su Mundu, Cuvânt în Lume, Parole dans le Monde, Ordet i verden, Word in the world, Palabra no mundo, Ñe’ê arapýre, Paraula en el Món, Chuyma Aru, Koze nan lemond, Kelma fid-dinja, Milá baolam, Nagmapu che dungu, Tlajtoli ipan tlaltikpaktli, Vort in Velt, Dünyada kelime, lhamet ta íhi honhát,Titzaa Yeezii Loyuu, Dunyoda so’z, Слово в мире, Pallabra nel mundu, Hitza Munduan,T'aan yóok'ol kaab, Riječ u svijetu, Lo'il te osil balamil, Parola tal mund, Kalma a Duniya, Nsema Ewo Ewiase, Minne Kaati Dunian, Lời Chúa trong thế giới, 字世界, Λέξη στον κόσμο, Բառի աշխարհում, Orð í heimi, 世界のことば, Slovo vo svete, Beseda v svetu, Riječ u svijetu, Реч у свету, Дэлхийн Үг, Omalch mat cham waatch
ConvocAzione
La poesia come azione universale per la pace
in poche righe:
Parola nel Mondo si costruisce con la partecipazione di tutti. L’idea di base è che ogni partecipante realizzi una o varie attività poetiche nella sua città. Chi lo riterrà opportuno potrà integrare con musica, teatro, arti plastiche, fotografia, danza, etc.
La pubblicità legata all’evento deve avere per oggetto, in l’Italia:
XIII fip Parola nel Mondo
XIII edizione - dal 1 al 30 maggio 2019
Vorto en la mondo, Palavra no mundo, Parola nel Mondo, Worte in der Welt,Rimayninchi llapan llaqtapi, Paràula in su Mundu, Cuvânt în Lume, Parole dans le Monde, Ordet i verden, Word in the world, Palabra no mundo, Ñe’ê arapýre, Paraula en el Món, Chuyma Aru, Koze nan lemond, Kelma fid-dinja, Milá baolam, Nagmapu che dungu, Tlajtoli ipan tlaltikpaktli, Vort in Velt, Dünyada kelime, lhamet ta íhi honhát,Titzaa Yeezii Loyuu, Dunyoda so’z, Слово в мире, Pallabra nel mundu, Hitza Munduan,T'aan yóok'ol kaab, Riječ u svijetu, Lo'il te osil balamil, Parola tal mund, Kalma a Duniya, Nsema Ewo Ewiase, Minne Kaati Dunian, Lời Chúa trong thế giới, 字世界, Λέξη στον κόσμο, Բառի աշխարհում, Orð í heimi, 世界のことば, Slovo vo svete, Beseda v svetu, Riječ u svijetu, Реч у свету, Дэлхийн Үг
La poesia
come azione universale
per la pace
lunedì 25 febbraio 2019
venerdì 22 febbraio 2019
Alberto Mori “Minimi Vitali” (Fara Editore, 2018)
“Nei vetri ripuliti dallo straccio/ scorrono scenari
sovraimpressi”. Il distico rivela un passaggio, accenna un’eco d’evento, un’attenzione
non passiva in cui siglare l’esito dell’approccio che toglie residui
indesiderati e permette lo scorrimento di un flusso aperto al progetto. E’
“Minimi Vitali”, esito poetico di Alberto Mori, autore, performer e artista da
lungo tempo attivo nella ricerca di una interazione fra i linguaggi; dalla
poesia sonora a quella visiva, dall’installazione al video. Qui la trasparenza
veicola contributi che compongono un insieme di parti sostenute da suoni e
gesti, movimenti (forse mutamenti), ombre e luci, persone. La logica definisce
mereologia quella disciplina che studia il rapporto dell’insieme con le parti,
quando in gioco è il senso dell’identità. Ma qui, l’operare di Mori si
concentra sul singolo fatto che accade; sul come l’accadimento stesso sia
applicazione d’esegesi quotidiana e minima. Sembra che i sintagmi siano frutti
ritmici colti dall’autore in perenne ascolto e osservazione viandante. Ci sono
sedimenti di urbanità (tema fondamentale per Mori che ci riporta ad un suo
testo pubblicato nel 2001, “Urbanità” appunto, evidenziato dalle erranze
segnaletiche) dove le applicabili attenzioni sensoriali divengono testimoni di
un processo che unisce spontaneità e artificio. L’atto umanizza poiché
registra; raccogliendo salva, oltre le inagibili provvisorietà delle
incomprensioni. Il minimo comune determina la traccia riconoscibile e, per lo
più, percorribile “Del gradino e della strada/ Pausa ed affaccio/
Nell’affluenza trafficata/ Trascelta per termine d’attesa”. I gesti poi sono
quelli che concedono geometrie esemplari, riconoscibili referenti geografici:
“Big Ben controcielo/ La tracolla sospende London Bridge”. Alberto Mori disegna
profili che contengono l’essenziale gravità densa di un minimo vitale idoneo ad
“evoluzionare” gli spunti verso figurazioni future colte nel loro momento
aurorale. Dopo, l’imprevisto si farà destino, come ricezione civile e partecipe
“verso notte ancora indetta”, senza escludere l’attenzione ai marginali e il
miracolo delle variabili che disegnano le interpretazioni abilitate a vocare.
martedì 19 febbraio 2019
Da "Leggere:tutti" (gen-feb. 2019)


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