A Cosenza si è svolta la cerimonia di premiazione del XVII° CONCORSO LETTERARIO INTERNAZIONALE “COSENZA CITTÀ FEDERICIANA” promosso dalla Associazione Culturale “CLUB DELLA POESIA”.
Scrittura Nomade - Viaggio polidiomatico di Arte e Cultura - Variazioni sul tema scrittura
A Cosenza si è svolta la cerimonia di premiazione del XVII° CONCORSO LETTERARIO INTERNAZIONALE “COSENZA CITTÀ FEDERICIANA” promosso dalla Associazione Culturale “CLUB DELLA POESIA”.
Un “solido morbido”, una sinestesia fluttuante già si realizza nella bella immagine di copertina, anch’essa opera dell’autore, del libro “Luce solida”. E il poeta performer ed artista è Alberto Mori che ci offre una prova ulteriore del suo percorso di attento osservatore dei particolari nella loro “oggettualità”. Qui si erge nella sua disciplina di dato il rimando a cui tendere da ciò che appare, dalle forme che abitano e scolpiscono i tratti della materia, attraverso un ricorso peculiare che incide nella trasformazione del segno o, meglio, alla sua rivisitazione: “La cesura finisce/ Energia come misura/ Flusso fra sponde accese”. Eco d’origine nella percezione di accorpamenti e velature significanti da filtrare attraverso una pratica che, nella prima parte del libro, adotta componimenti brevi di tre o quattro versi dove gli stessi si essenzializzano in una concentrazione estrema di sfumature solo accennate: “Nulla del giorno/ Vastità indetta/ Semi delle ore”. Cammini non necessariamente in sintonia con un contesto complesso e imprevedibile che caratterizza la nostra attualità e costringe ad una auspicabile presa d’atto che non sia solo cedimento a derive o approdi provvisori e afoni. Lo sguardo di Mori tende a percussioni riprodotte a ibridazioni tempistiche, così “Ombre defilate in fasce oscure/ Confini dissolti in limini chiari”. La seconda parte di “Luce solida” avvia un esito graficamente debitore all’architettura visuale di certo futurismo, non escludendo tensioni neodadaiste, così come contusioni nella tracciata interiezione possibile, colma di cenni alla tracciabilità di uno spartito fonetico. Difformità di caratteri e tratti d’interpunzione abitano la pagina nella dislocazione sillabica di fortissimo impatto visivo. Schema a supporto di tessuto sia vocalico che consonantico nelle modalità che intersecano mappature oltre accenni di schema direzionale irregolare, nei trattini e in direzioni verticali, orizzontali, diagonali. Poi Alberto Mori ritorna all’essenzialità del vocabolo e della interiezione reiterata e riprodotta in tonalità linguistica simbolicamente acuita dalla “lettera segnale”: “E Tempo/ Poco A Poco Tenta/ Trasale/ Risveglia”. Ma ancora non tutto è detto quando l’autore prosegue il percorso in modo inaspettato e sorprendente ponendo a chiusura una sezione in cui le poesie sviluppano una lunghezza in versificazione verticale, focalizzata su esito descrittivo intonato ai cromatismi urbani e temporalmente distribuiti nel susseguirsi delle fasi diurne e notturne; “Nessuna ombra rimane/ Dilegua apparenza degli oggetti/ Sogni della polvere assente/ Rumori vuoti d’attesa”. In questa sezione conclusiva ogni testo inizia con lo stesso verso, esprimendo un intento anaforico e confermando poi una nota sinestetica portata a caratterizzare l’opera: “La notte buia vede”.
(estratto dalla prefazione di Enea Biumi)
La
passione e lo studio della letteratura contemporanea (quella per intenderci che
va dal secondo novecento fino ad oggi) hanno indotto Andrea Rompianesi ad un
costante rapporto/confronto con quanto veniva pubblicato dal 2010 in poi, in
un’ottica di critica d’autore, molto vicina a quella militante.
Ciò che lo ha mosso è stato il desiderio di un assoluto approfondimento secondo
una sua idea di poetica, di certo non solo soggettiva, ma ponderata in contesti
più ampi, e generata da anni di perdurato interesse nonché predilezione di
quello che per lui era – ed è – sostanziale al fenomeno “scrittura”.
Riuniti
in quel “peculiare genere metaletterario che è un’Antologia”
(l’osservazione appartiene a Pier Vincenzo Mengaldo) questi
percorsi di scrittura sono un esempio del lavoro sul campo portato avanti da
Rompianesi nella certezza di contribuire a far udire la voce degli scrittori
esaminati e registrati, anche perché validamente inseriti in un contesto
culturale ampio seppure a ridosso del grande pubblico, e quasi underground
o borderline, vista l’oggettiva presenza di testi che coinvolgono sia
sigle di nicchia che commerciali.
Sono centodue i percorsi che qui vengono presi in esame con quella visione, come esponevo, sempre attenta alla congiunzione tra significato e significante. Ogni opera ed ogni autore, infatti, vengono colti e guardati attraverso la lente di un’attenta valutazione alla ricerca di un quid capace di generare ed evidenziare individualità precise emergenti. Il suo esame, inoltre, non vuole e non deve essere solo di superficie, e quindi benevolo, bensì severo indagatore. La disanima di cui si avvale comprende le regole della retorica che offre al lettore l’intelligenza di ciò che sta scritto in un contesto di vera e propria critica letteraria, lontana però dal vuoto di una generica apologia del testo.
I
percorsi di scrittura di Rompianesi sono per evidenziare e non per elogiare,
alieni da quella specie di captatio benevolentiae che spesso conduce un
critico obnubilando la verità del contenuto e della forma. Ne scaturisce quindi
una professionalità plasmata da un continuo studio e da una appartenenza seria
e coerente al mondo della scrittura. Non per nulla la casa editrice da lui
fondata ha la dicitura di “Scrittura creativa” e la promessa di
pubblicare solo opere di qualità: massimo tre in un anno.
Per rimanere nel simbolo del percorso è evidente che ogni cammino o sentiero contiene di per sé diversi indirizzi e fermate: ecco allora che l’itinerario, che viene proposto, allarga i suoi orizzonti, si distende ed estende ad altre rielaborazioni. Non esiste, ci fa sapere Rompianesi, solo la letteratura in lingua. Da Pasolini ad altri autorevoli critici, come il già citato Pier Vincenzo Mengaldo, abbiamo ormai imparato che la letteratura italiana è costituita anche da autori dialettali. Perciò il suo interesse, autorevolmente supportato, si posa anche su poeti come Nina Nasilli, Ferruccio Giuliani, Emilio Rentocchini.
Chiaramente
mi è impossibile citare tutte le opere da lui analizzate. La buona volontà e
soprattutto la curiosità condurranno il singolo lettore nella giusta
comprensione, sebbene gli esempi che potrei fare siano molteplici e tutti
indicativi del buon lavoro svolto.
Nel
cammino intrapreso, dunque, si evidenziano alla fine mete e risultati. La meta
è stata raggiunta con quell’accostarsi quasi in punta di piedi ai lettori,
suggerendo loro, nello spirito della maieutica socratica, alcuni accostamenti,
alcuni passaggi, alcuni indirizzi. I risultati sono quelli espressi in forma
più o meno esplicita in un florilegio indicativo e appagante del suo lavoro.
Il
compito adesso sta al lettore. Gli spunti ci sono. Basta riconoscerli e farne
buon uso per una comprensione migliore di quegli autori antologizzati e per una
consapevolezza maggiore di quello che la letteratura sa donarci.
ore 17:30
MEDinLUCANIA TV
Social Media MED
Nunzio Festa (Pomarico)
Bruno Di Pietro (Montemurro)
Vincenzo Corraro (Viggianello)
Filippo Gazzaneo (Senise)
Prospero Cascini
(Castelsaraceno)
Conduce Leo Pisani
Introduce Dino
Nicolia
Regia Michelangelo
Tarasco
Il 29 Maggio alle ore 17,30 in TV (medinlucana tv) 6 autori lucani parleranno della LUCANIA attraverso le proprie pubblicazioni in un incontro condotto dal giornalista Leo Pisani. Ne parleranno G.Blasi, già parlamentare della Repubblica, appassionato di Poesia: si ispira ad un filone letterario nato negli Stati Uniti nei primi del 900 “IMAGISMO”. E’ il piu’ intraprendente divulgatore culturale della nostra Regione.
N. Festa : è nato a Matera, ha
vissuto a Pomarico, in Lunigiana e ora vive in Romagna. Giornalista, poeta e
scrittore collabora con
Liguriaday, Corriere Romagna ed altri
spazi cartacei e telematici .
B. Di PIETRO( vive e lavora a Napoli esercitando la professione forense ) ha pubblicato alcune raccolte poetiche, suoi interventi di critica sono apparsi su Nazione Indiana. E’ presente in numerose antologie. Fondatore con Gabriele Frasca e Mariano Baino della casa editrice ”d’IF”. Vincenzo Curraro vive sui monti del Pollino, docente di lettere, ha esordito nella narrativa nel 2005 con il romanzo “Sahara Consilina”, poi la raccolta di racconti ”dimmi che centra la felicità”, poi la raccolta di poesia ”l’età del bosco”: Scrive testi per spettacoli per bambini per il Millenium Enseble, gruppo di fiati romani.
Filippo Gazzaneo , vive a Senise e insegna storia e filosofia , narratore e poeta: traspare nella sua attività artistica il suo antico AMORE per l’ideazione, la scrittura e regia di spettacoli teatrali, scrittura di testi di analisi ,critica letteraria, filosofica e storica.
P. Cascini, già dirigente scolastico, già consulente psicologo presso le case circondariali di Potenza e Lagonegro, nel 2016 ,dopo sessant’anni dalla sua primina (1956),si è pensionato e si è dedicato alla Poesia come amore per la sua terra e la sua Regione e i suoi affetti. Nel 2024 la sua silloge” IL GIROTONDO.. tra primina e buona scuola nella Lucania” ha vinto il primo premio al concorso nazionale di Poesia “ versi nel borgo”. E nel 2025 L’opera “L’unicita’ della Lucania: un approccio fotografico e poetico” è stata premiata nel concorso letterario internazionale COSENZA.. CITTA’ FEDERICIANA.
L’incontro sarà introdotto da Dino Nicolia, Funzionario della commissione Europea dal1988,dove si è occupato di Politica Industriale, Politica Ambientale
e ora di PAC (Politica Agricola Comune)e segue i programmi di sviluppo rurale
delle piu’ importanti Regioni Meridionali . Ha pubblicato un importante testo
sulla strategia euro mediterranea e le politiche di sviluppo per il mezzogiorno
con prefazione dell’ex presidente ONU l’egiziano Boutros Ghali E’ Presidente dell’associazione MEDinLUCANIA una
associazione che riabilita l’impegno
civile al servizio del bene COMUNE.
La Regia sarà curata da Michelangelo Tarasco!
Andrea Rompianesi
L’associazione socio-culturale “club della Poesia”di Cosenza che, da sempre, organizza il Concorso ha diffuso una nota stampa nella quale comunica i premiati del concorso Letterario internazionale.
Nella sezione poesia libri editi, sottosezione “plausi ars poetica” è inserita la silloge “L’unicità Della Lucania: un approccio fotografico e poetico” di Prospero e Valerio Cascini, Monetti editore, presentata l’anno scorso al salone del libro di Torino e che sara presentata nel comune di Grugliasco (To) sabato prossimo 17 maggio, unitamente all’inaugurazione della mostra “Terre lucane” del pittore Gianni Bergamini che ha già tradotto in dipinti tante poesie della silloge. Lo stesso comunicato informa che nella sezione narrativa edita, sottosezione menzioni d’onore è inserito il testo “Altomonte e dintorni” di Nuccio Provenzano, Pellegrini Editore.Le commissioni giudicatrici sono state così composte: sez. poesia, presidente prof.ssa Concetta Natoli (poetessa, scrittrice) presidente onorario dott. Vincenzo Galluzzi (dirigente medico e Poeta) e i membri giurati Elvira Dodaro, Valentina Iusi, Gioconda Oliano, Teresa Esposito, Antonio Marullo, Giuseppe Piluso e Pierpaolo Rodighiero. Tutti poeti o esperti della materia.La commissione Sezione narrativa è stata presieduta dal prof. Rolando Perri (dirigente scolastico, saggista, recensore etterario). Gli altri giurati sono stati Tommaso Orsimarsi, Antonella Daffinoti, Erminia Madeo e Maria de Fazio. Tutti esperti della materia. I tre premiati sono originari della zona sud della Basilicata (i cugini Cascini di Castelsaraceno) e Nuccio Provenzano di (San Severino Lucano).Valerio Cascini vive dal 1963 a
Torino, ma frequenta Castelsaraceno da sempre e scrive le sue poesie in
vernacolo castellano-lucano. Nuccio e Prospero sono stati tanti anni insieme a Lagonegro:
loro città studi. Nuccio, da tempo ormai, vive ad Altomonte e come un buon
lucano ama il paese in cui vive.
L'attestato A Cosenza si è svolta la cerimonia di premiazione del XVII° CONCORSO LETTERARIO INTERNAZIONALE “COSENZA CITTÀ FEDERICIAN...