mercoledì 28 maggio 2025

SEI AUTORI RACCONTANO IN TV LA LUCANIA ATTRAVERSO I PROPRI LIBRI

                                                                Giovedi 29 Maggio

ore 17:30

  I MAGNIFICI 100

MEDinLUCANIA TV

Social Media MED

  MEDinLUCANIA FOCUS ritorna con altri 6 importanti autori  per raccontare la Lucania attraverso i libri 

 Gianfranco Blasi (Potenza)

Nunzio Festa (Pomarico)

Bruno Di Pietro (Montemurro)

Vincenzo Corraro (Viggianello)

Filippo Gazzaneo (Senise)

Prospero Cascini (Castelsaraceno)

 

Conduce Leo Pisani

 Introduce Dino Nicolia

 Regia Michelangelo Tarasco


Il 29 Maggio alle ore 17,30 in TV (medinlucana tv) 6 autori lucani parleranno della LUCANIA attraverso le proprie pubblicazioni in un incontro condotto dal giornalista Leo Pisani. Ne parleranno G.Blasi, già parlamentare della Repubblica, appassionato di Poesia: si ispira ad un filone letterario  nato negli Stati Uniti nei primi del 900 “IMAGISMO”. E’ il piu’ intraprendente divulgatore culturale della nostra Regione.  

N. Festa : è nato a Matera, ha vissuto a Pomarico, in Lunigiana e ora vive in Romagna. Giornalista, poeta e scrittore collabora  con Liguriaday, Corriere Romagna  ed altri spazi  cartacei e telematici .

B. Di PIETRO( vive e lavora a Napoli esercitando la professione forense ) ha pubblicato alcune  raccolte poetiche, suoi interventi di critica  sono apparsi su Nazione Indiana. E’ presente in numerose antologie. Fondatore con Gabriele Frasca e Mariano Baino della casa editrice ”d’IF”. Vincenzo Curraro vive sui monti del Pollino, docente di lettere, ha esordito nella narrativa nel 2005 con il romanzo “Sahara Consilina”, poi la raccolta di racconti ”dimmi che centra la felicità”, poi la raccolta di poesia ”l’età del bosco”: Scrive testi per spettacoli per bambini per il Millenium Enseble, gruppo di fiati  romani.

Filippo Gazzaneo , vive a Senise e insegna storia e filosofia , narratore e poeta: traspare nella sua attività artistica il suo antico AMORE per l’ideazione, la scrittura e regia di spettacoli teatrali, scrittura di testi di analisi ,critica letteraria, filosofica e storica. 

P. Cascini, già dirigente scolastico, già consulente psicologo presso le case circondariali di Potenza e Lagonegro, nel 2016 ,dopo sessant’anni dalla sua primina (1956),si è pensionato e si è dedicato alla Poesia come amore per la sua terra e la sua Regione e i suoi affetti. Nel 2024    la sua silloge” IL GIROTONDO.. tra primina e buona scuola nella  Lucania” ha vinto il primo premio al concorso nazionale di Poesia  “ versi nel borgo”. E nel 2025 L’opera “L’unicita’ della Lucania: un approccio fotografico e poetico” è stata premiata nel concorso letterario internazionale COSENZA.. CITTA’ FEDERICIANA. 

L’incontro sarà introdotto da Dino Nicolia, Funzionario della commissione Europea  dal1988,dove si è occupato  di Politica Industriale, Politica Ambientale e ora di PAC (Politica Agricola Comune)e segue i programmi di sviluppo rurale delle piu’ importanti Regioni Meridionali . Ha pubblicato un importante testo sulla strategia euro mediterranea e le politiche di sviluppo per il mezzogiorno con prefazione dell’ex presidente ONU l’egiziano Boutros Ghali E’ Presidente dell’associazione MEDinLUCANIA una associazione che riabilita  l’impegno civile al servizio del bene COMUNE.

La Regia sarà curata da Michelangelo Tarasco! 

 


 

venerdì 16 maggio 2025

Antonio Rossi “Quandoltre” (Book Editore, 2025)

 

                               


 Davvero possiamo cogliere l’identità di una partitura specificamente vitale e accuratamente fonosimbolica, attrezzata ad uso sintattico svelante oltre l’approssimarsi reiterato del quotidiano, verso ulteriori esegesi del reale. “Quandoltre”, titolo poetico di Antonio Rossi, assume la valenza di una interpretazione compatibile con l’imprevisto del dato, accostandosi alle cose attraverso una variegata composizione ontologica. ”Una fune affilata/ nottetempo il prato/ delimita; nessuna/ lesione o suppletivo/ assillo da essa procede”; così comporta lo stratificato geologico che si riflette nell’atto del definire, nella poiesi articolata, il lessico materico concretizzante gli spazi, i luoghi, le configurazioni periferiche attinenti alla pratica elaborativa posata sulla capacità dell’autore di essenzializzare nel nitore semantico, la pluralità dei suggerimenti; umori di anastrofe o iperbato determinano schemi linguistici di una sapiente formazione strutturale. La scrittura poetica di Antonio Rossi è pregiata, raffinata, accurata; imposta calibrature ad evento nello stimolo, poi fissate appena da successione dei termini e concede esemplare fusione di nitore e ritmo, nel delineare le cognizioni che l’ambiente suscita nell’osservatore quando la molteplicità dei dati richiede la forza delegata al processo di sintesi. “Soppalchi a sfalsata geometria/ e multiple capriate nonché tramezzi/ unitamente a studiati avancorpi”; quasi intelaiature foniche decrittate e riprodotte in assunzioni di termini strutturalmente composti in una espressività solida, come innestate nel corpo degli ambienti quasi fossero cantieri che rendono la loro configurazione oggettuale in versi includenti fonetici supporti, destinazioni e fogge, ponteggi e arredi, travetti e andatoie. “Colorate lanterne trattengono”...come possibili interni d’inespresse vicende fermate in un tempo sospeso; atmosfere e giacimenti, utensili e abissi contendono alla spazialità della pagina l’incessante metamorfosi appagata nella sedimentazione di un linguaggio che ferma l’inquadratura in una davvero sorvegliata regia densa e protratta nella non esclusa visibilità diuturna pure tra i vapori sprigionati, “sotto un cielo che solo detriti/ e schegge porta”. Sfoghi e parole, sospiri e pertugi, disamine e istanze conducono ad adagi costituenti la precisione espressiva della sintesi poetica in un comporre fonetico attento alla sosta, alla calibratura prosodica, nella trasposizione di segni che dalla natura circostante esplicitano traiettorie e mutamenti non solo consueti. “La lungamente disattesa/ stazione di ristoro i vaganti/ fra i piani larghi accoglie”; c’è un sentire di afflati notturni scolpiti in una visibilità musicale che denota frequenze sillabiche, ritmi posanti la fruizione accentuata attraverso vegetali rimandi e meccaniche deviazioni. Antonio Rossi si pone in questo suo lavoro testuale “ad una certa distanza” per osservare con cognizione e senso maieutico della scrittura poetica dove è segno cogliere l’accento accorto della definizione rigorosa. “Ma pur se’n vanno/ flussi e folate contro la più alta/ scogliera e le onde che dal deserto/ cortile s’intravedono a sé ogni cosa/ chiamando”.

 

                                                              Andrea Rompianesi

 


Tre lucani tra i premiati al Diciassettesimo concorso letterario “Cosenza città federiciana”

 


L’associazione socio-culturale “club della Poesia”di Cosenza che, da sempre, organizza il Concorso ha diffuso una nota stampa nella quale comunica i premiati del concorso Letterario internazionale.

Nella sezione poesia libri editi, sottosezione “plausi ars poetica” è inserita la silloge “L’unicità Della Lucania: un approccio fotografico e poetico” di Prospero e Valerio Cascini, Monetti editore, presentata l’anno scorso al salone del libro di Torino e che sara   presentata nel comune di Grugliasco (To) sabato prossimo 17 maggio, unitamente all’inaugurazione della mostra “Terre lucane” del pittore Gianni Bergamini che ha già  tradotto in dipinti tante poesie della silloge. Lo stesso comunicato informa che nella sezione narrativa edita, sottosezione menzioni d’onore è inserito il testo “Altomonte e dintorni” di Nuccio Provenzano, Pellegrini Editore.

Le commissioni giudicatrici sono state così composte: sez. poesia, presidente prof.ssa Concetta Natoli (poetessa, scrittrice) presidente onorario dott. Vincenzo  Galluzzi (dirigente medico e Poeta) e i membri giurati Elvira Dodaro, Valentina Iusi, Gioconda Oliano, Teresa Esposito, Antonio Marullo, Giuseppe Piluso e Pierpaolo Rodighiero. Tutti poeti o esperti della materia.

La commissione Sezione narrativa è stata presieduta dal prof. Rolando Perri (dirigente scolastico, saggista, recensore etterario). Gli altri giurati sono stati Tommaso Orsimarsi, Antonella Daffinoti, Erminia Madeo e Maria de Fazio. Tutti esperti della materia. I tre premiati sono originari della zona sud della Basilicata (i cugini Cascini di Castelsaraceno) e Nuccio Provenzano di (San Severino Lucano).

Valerio Cascini vive dal 1963 a Torino, ma frequenta Castelsaraceno da sempre e scrive le sue poesie in vernacolo castellano-lucano. Nuccio e Prospero sono stati tanti anni insieme a Lagonegro: loro città studi. Nuccio, da tempo ormai, vive ad Altomonte e come un buon lucano ama il paese in cui vive.

Le premiazioni ci saranno il 14 e 15 giugno presso l’hotel san Francesco Rende (Cs).


 


lunedì 5 maggio 2025

Carlo Ricci Bertarelli, Trasformazioni, Il Convivio Editore, 2023, € 8,00








Gli “appunti di passaggio”, come li definisce l’autore nel sottotitolo alla raccolta, si riferiscono alla città di Milano. Una città spesso in contraddizione con se stessa, una città che mette alla prova chi la incontra, una città che affascina e che spaventa, ma che alla fine ci coinvolge e ci avvolge. A ben vedere il poeta Carlo Ricci Bertarelli si inoltra fra le mura e le vie della città cercando di scoprirne i segreti, di carpire il suo evolversi, di capirne gli umori e le frequentazioni. “Trasformazioni” è una silloge di profondo desiderio e d’amore per Milano, vista e visitata con consapevolezza e ottiche sempre diverse, come disparate sono le occasioni di incontro. L’autore, esplicitamente, non sostiene d’amare la città. Ma i suoi percorsi, i suoi “fotogrammi” non sono altro che la traduzione della magia e del fascino che Milano offre. Carlo Ricci Bertarelli è uno dei tanti non milanesi d’origine che diventano nel tempo milanesi de facto. Lo testimoniano queste liriche che sono il prodotto di un vissuto interiore in intimo contatto con la città. “Sono solo / appunti di passaggio” afferma nella prima poesia che introduce la silloge. Tuttavia, mano a mano che il lettore prosegue, si rende conto che gli appunti diventano momenti essenziali per una comunione d’affetti che anelano all’essenza stessa della città. “Mi passa accanto la città / traccia confini d’inverno e cemento / nei profili scossi dei mattoni / terre di fraintendimenti // di crepe marmoree // ma i confini sono traiettorie distratte / di grafici / estratte dal sedimento”. Ecco che Milano si insinua nei pensieri del poeta attraverso le sue case, le sue vie, i suoi inganni prospettici e quasi surreali, che diventano interlocutori, comunque, di un tragitto, di uno scorrere, di un 
πάντα ῥεῖ esistenziale. E allora il suo viaggio si fa più reale e dichiarato: “L’ululato del treno / scuote i sotterranei”, “Dal tunnel della metropolitana / le scale eruttano passi”. Così la mimesi diventa un contributo alla comprensione, coniugando aspetti occasionali, come un incidente d’auto, a visioni dal sapore strettamente realistici come: “Nell’attesa / il sole ormai è sorto/ la città è già in fiamme”, “È mattino presto / l’asfalto d’agosto già ribolle.”, “Nel giorno che s’attarda a fioca luce”, “Mi sorprende la sera / in uno slargo tra le case nell’ora / che ti ho rivisto camminare tra le aiuole”. La visione esterna, reale, della città viene introiettata nella coscienza dell’autore tanto che non vi è più differenza tra una fotografia e una riflessione, tra quello che appare e quello che invece è il sentimento del poeta. “Così mentre cammini alzi il naso, comunque / rimani risucchiato da quelle altezze / e stai lì stupito a guardare la trasformazione / ognuna come un’ombra che sorge o un racconto / e subito rientri, invischiato / senza parlare. – Guardali: sono gli Dei – Pensi.”. Nasce così quasi un prodigio: Milano che affascina e strega il poeta, che non gli permette di distaccarsene, che lo trattiene e lo culla. “A Milano, a passeggiare in centro / è come passeggiare in salotto: / un salotto ben arredato, curato. / Nelle vie eleganti del centro / sembra di non uscire di casa / passi di strada in strada / come di stanza in stanza;”. Nonostante ciò, l’autore è costretto a staccarsene. Forse per questo è indotto a sottolineare, attraverso una rievocazione in versi, il suo rapporto con la città, a cantarne elogi e difetti, ad offrire al lettore un diario particolarmente emotivo. Alla fine, una confessione traduce in sintesi il suo stato d’animo: “Se non fossi / dei miei boschi / delle nebbie novembrine // di questo cielo incastonato / tra grovigli di colline // d’etrusche radure / di terre brune // abiterei te / sarei delle tue brine :/ sinceramente // mia cara Milano”.



Enea Biumi

 


La poesia di P. Cascini "A Micaela Maria nata in piena pandemia" la menzione d’onore al concorso internazionale di poesia creativa "una stanza tutta per sé"

 Al poeta lucano Prospero Cascini con la sua poesia “A Micaela Maria nata in piena Pandemia” è stata assegnata la Menzione D’onore al Concor...