sabato 18 ottobre 2025

Duccio Mugnai, Sogni di ossessioni e di libertà, Genesi Editrice, Torino, 2025, € 14,00

 


 Bellezza, bellezza, bellezza! / unico vero linguaggio che vale” sono i versi che posti al centro della silloge fanno da trade-union a ciò che è materico e a ciò che è spirito. La materialità è costituita dalle stagioni, dal tempo che inesorabile trascorre senza tregua abbandonandoci nell’ingenuità di una rincorsa spesso vana, la spiritualità si conforma a un dettato interiore, in un iter del tutto soggettivo e per ciò stesso deliberatamente sincero e perturbante. “Ciò che non vissi, lo sognerò. / E nei sogni mi troverò libero. / Vivo nel desiderare / sincero nel godere ciò che mi appaga di più.”  Mugnai riflette con sgomento che l’esperienza umana può mostrarsi futile e ingannevole. Per questo si rifugia emblematicamente nel sogno senza scordare però che l’illusorietà del tempo e la vanità delle cose terrene hanno un loro fascino e una loro giustificazione. Anche quando tutto sembra condurre alla morte esiste sempre un aggancio alla vita, una continuità destinata a sconfiggere la materia. Si tratta dell’arte. L’arte riesce a superare le barriere dell’umano, a volte tende a sopperire le debolezze, le inquietudini, le avversità, a volte ci indica l’altrove. L’arte dà il senso alla vita e alla morte, è il soffio vitale, è lo pneuma che ci penetra e ci svela il mistero delle cose. “Arte, arte che avvicina a Dio / traccia di Dio / strada che conduce al divino, / antica grazia di Dio / ha illuminato lavoranti e artisti (…)”. La fortuna di essere nato a Pieve santo Stefano in provincia di Arezzo, sulla strada che conduce al Santuario francescano della Verna, nonché di aver frequentato per motivi di studio e lavorativi Firenze, pone Duccio Mugnai in una situazione di privilegio rispetto ad altri, sia per la possibilità di una frequentazione artistica costante di quei luoghi, sia per una vicinanza profonda allo spirito religioso. Ma il privilegio, si sa, diviene sterile se non lo si coltiva adeguatamente. E il poeta non rinuncia infatti ad aumentare le proprie conoscenze, a sfruttare quello che vede attorno a sé, a indagare una realtà per crescere e migliorare. Non nascerebbero altrimenti i suoi versi tutti incentrati sul connubio uomo-Dio, sulla meditazione e introspezione di sé e del mondo circostante. “Realismo onirico felliniano / sogno o incubo desueto nel mordere il cuore / come Cabiria e la sua lacrima di Pierrot / i vitelloni sul mare di Rimini / come foglie morte che il vento vuol portarsi via”. La percezione che si ha nella lettura di questi versi è quella di un autore che non si abbandona a semplici sentimentalismi. Non c’è una sovrastruttura non inerente alle parole che si leggono, non c’è sovrabbondanza di aggettivazione, ma una misurata e sostenuta capacità di trasmissione empatica col lettore. Nella lirica “Maestrale”, ad esempio, Mugnai ci racconta la sua “ossessione” e cioè il desiderio costante e continuo di introspezione, del mondo e di sé. “Spesso mi son sentito stravolto, / portato via, consumato, spostato / attraverso furente e indomabile cambiamento”.  In questa meditazione soggettiva non può certo mancare l’incontro con l’altro, meglio: con l’altra. L’amore nasce quasi per caso ma è tuttavia utile per riconoscersi, per trovare se stesso. “Mi sei piombata addosso / come gioia consueta, / la tua immagine / ossimoro equilibrio / il piacere e il tormento.”  Allo stesso modo, le citazioni di Van Gogh, Goya, Botticelli, Beethoven non sono superficiali orpelli bensì parte integrante di una weltanschauung che ha come pilastri Dio e la Natura. Infatti “dirompente impulso in spirito / permea la sacralità dei poeti che ‘vedono’ / anticipano i tempi / (…) Mi tuffo inconsapevole, / ad occhi chiusi, / nel gorgo sublime e sconosciuto.”  “Zefiro / le tue morbide guance / carezza carnale / alla mia sensualità”. Alla fine quell’ossessione che perennemente accompagna la vita del poeta diventa libertà: libertà di canto, libertà d’amore, libertà da ciò che è materico e mortale. Tutto diventa trasparente bellezza, spirituale sensibilità, parola di verità, “mentre il Signore passa coglie e rigenera”.

 

Enea Biumi

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Duccio Mugnai, Sogni di ossessioni e di libertà, Genesi Editrice, Torino, 2025, € 14,00

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