sabato 26 luglio 2025

I limoni, Annuario della Poesia in Italia nel 2024, a cura di Francesco De Nicola, GiammaRò Edizioni, 2025


 

Pier Vincenzo Mengaldo scriveva che un’Antologia, com’è del resto questo annuario, è un peculiare genere metaletterario. In effetti radunare in un unico testo tanti scritti di diversi poeti e critici letterari è un atto che va “oltre” il semplice intento letterario. È una specie di dichiarazione di poetica che costringe il curatore ad uno sforzo di ricerca e di analisi nella valutazione di quanto accade nel mondo della scrittura.

D’altra parte, solo a scorrere le pagine di questo prezioso Annuario, ci si accorge di nomi che rientrano tra i principali protagonisti della produzione letteraria italiana. Certo, magari per qualcuno, ci sono nomi mancanti. Ma un’Antologia non pretende di essere la consacrazione né tanto meno una lezione di verità. Si tratta semplicemente di un riconoscimento, di una presa d’atto che per lo meno la scrittura è ancora viva e tale pretende di rimanere. Del resto, come viene esplicitato, nella presentazione, I limoni sono un “prezioso strumento di aggiornamento e informazione per chi ama la poesia”.

Tutto ciò è ribadito anche dal saggio “Come (non) fare un’antologia della poesia” di Francesco De Nicola, che prendendo lo spunto da una recente pubblicazione “Poeti italiani nati negli anni 60. Letteratura come condizione (Internopoesia, 2024) a cura di Francesco Napoli, afferma che “di tutti i libri che si possono pubblicare questo (cioè l’Antologia) ha l’autore più discutibile” perché spesso “riflette i gusti e le valutazioni” secondo “gli orientamenti critici del tempo”. E a sostegno della sua tesi riporta vari esempi, dalle antologie scolastiche a quelle per adepti, che qui è superfluo riferire. Citerò solo un assunto che condivido in toto: “il compito di un’antologia è quello di portare alla luce chi luce non ha”, sottolineando, come scrive l’autore, che spesso le antologie, soprattutto quelle scolastiche, hanno limiti che pregiudicano la comprensione della poesia, se non del poeta stesso.

L’annuario “I limoni” possiede a mio avviso una qualità: quella di non presentarsi come il tutto, ma come parte di un mondo letterario in evoluzione. E lo dimostra andando direttamente a scegliere le recensioni del presente, in particolare del 2024, di modo che si dà la possibilità al poeta di presentarsi in una veste critica riguardante testi di recente pubblicazione, tralasciando invece di riportare, come le antologie sic et simpliciter, vita e scritti di vari autori autorevoli e non. Sarà poi il tempo a dar credito o meno ai poeti recensiti.

Va detto che, accanto alle recensioni, il lettore trova pregevoli saggi che gli permettono una più matura e completa comprensione della letteratura non solo contemporanea. Mi limiterò, tuttavia, purtroppo alla sola citazione, sia dei saggi che delle recensioni, non avendo a disposizione uno spazio necessario per parlare di tutto e di tutti.

Ecco allora gli autori, recensori e recensiti, e il contenuto dei vari contributi pubblicati.

I recensori sono: Fabio Contu, Francesco De Nicola, Alessandro Fo, Alessandro Franci, Giuseppe Grattacaso, Vincenzo Guarracino, Giuseppe Langella, Massimiliano Mandorlo, Simona Mancini, Baldo Meo, Francesco Napoli, Lorenzo Pataro, Sara Vergari, Marco Vitale.

I recensiti sono: Laura Acerboni, Lorenzo Babini, Pier Luigi Bacchini, Elisa Biagini, Piero Buscioni, Barbara Carle, Alessandra Corbetta, Maurizio Cucchi, Roberta Dapunt, Mauro De Maria, Mary de Rachewltz, Massimiliano Luca Delfino, Cinzia Demi, Carlo di Francescantonio, Alberto De Raco, Paolo Di Stefano, Umberto Fiori, Alessandro Fo, Erika Formazaric, Alessandro Franci, Giovanna Frene, Andrea Giampietro, Michele Graziosetto, Maurizio Gregorini, Paolo Lanaro, Giuseppe Lagella, Manfredi Lanza, Isabella Leardini, Dante Maffia, Roberto Maggiani, Beppe Mariano, Maurizio Marotta, Vincenzo Mascolo, Francesco Paolo Memmo, Daniele Mencarelli, Claudia Mencaroni, Marco Pelliccioli, Daniela Pericone, Antonio Prete, Davide Puccini, Valentino Ronchi, Mauro Sambi, Alberto Schettini, Ida Travi, Rosella Valdré, Marco Vitale.

Non posso certo tralasciare di riportare anche gli autori e i titoli dei saggi che ritengo assai interessanti proprio per quelle peculiarità segnalate in antecedenza.

I saggi sono: “Debut du siècle in Italia: Aldo Palazzeschi tra liberty, crepuscolarismo e Novecento” di Francesco Napoli; “Palazzeschi e il futurismo: un rapporto unico” di Federico Gobbetti; “Le ‘Cannonate’ di Tizzoni-Finzi di fronte al futurismo” di Elvio Guagnini; “Guardare un’arancia sette volte” di Silvia Vecchini; “Come (non) fare un’antologia della poesia” di Francesc De Nicola; “Note sulla punteggiatura nera e bianca nei testi poetici contemporanei” di Elisa Tonani; “L’Orazio italiano: Giosuè Carducci e l’innovazione metrica del Novecento” di Fabio Contu; “La trasformazione del testo” di Pier Luigi Ferro; “Il viaggio che dura di Tommaso Lisi” di Raffaele Pellecchia; “In ricordo di Lorenzo Pataro” di Giuseppe Grattacaso.

L’annuario termina con l’indicazione di alcune pubblicazioni di saggistica, di alcune traduzioni, e di alcuni concorsi.

Ripeto, per finire, l’opportunità e direi quasi la necessità di libri come “I limoni” perché non se ne sa mai abbastanza di quello che avviene nel mondo tanto variegato della letteratura molto spesso legato a correnti, circoli, editori che raccontano solo di se stessi e non di altri. Io stesso devo confessare che tra gli autori pubblicati posso dire di conoscerne pochissimi. Ma sento e credo che allargare i propri orizzonti sia necessario. Alla fine ognuno farà le sue scelte, ma almeno con conoscenza di causa e senza pregiudizi di sorta.

 

Enea Biumi

 

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